domenica 23 febbraio 2014

«"Non ti dirò parole di conforto, perché per simili dolori non vi è conforto entro i confini del mondo. Ti attende
un'ultima scelta: pentirti e recarti ai Rifugi, portando con te all'Ovest il ricordo dei giorni trascorsi insieme, un ricordo
sempre verde, ma pur sempre soltanto un ricordo; o, altrimenti, attendere la Sorte degli Uomini".
«"No, mio amato sire", ella rispose, "quella scelta è stata fatta ormai da molto tempo. Non vi sono più navi che mi
porteranno sin là, e devo attendere la Sorte degli Uomini, volente o nolente: la perdita e il silenzio. Ma voglio dirti, Re
dei Numenoreani, che sinora non avevo compreso la storia della tua gente e la loro caduta. Li deridevo come se fossero
stupidi e cattivi, ma ora finalmente li compiango. Perché se questo è, in verità, il dono dell'Uno agli Uomini, è assai
amaro da ricevere".
«"Così sembra", egli disse. "Ma non lasciamoci sopraffare dalla prova finale, noi che anticamente rinunciammo
all'Ombra e all'Anello. In tristezza dobbiamo lasciarci, ma non nella disperazione. Guarda! Non siamo vincolati per
sempre a ciò che si trova entro i confini del mondo, e al di là di essi vi è più dei ricordi. Addio!".
«"Estel, Estel!", ella gridò, e mentre gli prendeva la mano e la baciava egli si addormentò. Allora in lui si rivelò
una grande bellezza, e tutti coloro che vennero a guardarlo l'osservarono con meraviglia, perché videro che la grazia
della sua gioventù, il coraggio della virilità e la saggezza e maestà della vecchiaia erano fusi in uno. Egli giacque a
lungo là, immagine dello splendore dei Re degli Uomini immersa nella gloria raggiante precedente al crollo del mondo.







Storia di Arwen e Aragorn.


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